I pericoli della terra

Nel 1992 un gruppo di scienziati e premi nobel lanciarono il primo allarme sullo stato del pianeta. Mostrarono come l’umanità fosse in rotta di collisione con il mondo naturale e con il rischio di un danno sostanziale e irreversibile, chiedendo di cambiare subito il modo in cui viviamo il nostro Pianeta e limitare la distruzione ambientali. A novembre del 2017, 25 anni dopo, viene pubblicato un articolo firmato da più di 15mila scienziati che  hanno lanciato un secondo avvertimento sullo stato del pianeta, proprio durante la COP di Bonn. 

i-pericoli-per-la-terra-1992-2017“Presto sarà troppo tardi”: oggi come allora, le richieste della comunità scientifica sono le stesse: ridurre le emissioni di gas e controllare il buco dell’ozono, abbandonare l’utilizzo di combustibili fossili, frenare la deforestazione, evitare il collasso della biodiversità, evitare la distruzione di interi ecosistemi o habitat e tenere sotto controllo la sempre minor disponibilità di acqua dolce. 

Molte di queste problematiche ambientali si stanno di gran lunga aggravando e i fenomeni legati ai cambiamenti climatici si stanno manifestando sotto i nostri occhi. La giustizia climatica non può restare un grido inascoltato della società civile ma deve diventare un punto fisso nelle agende politiche mondiali: non abbiamo un altro pianeta da distruggere.